{"id":83029,"date":"2017-10-18T06:43:18","date_gmt":"2017-10-18T04:43:18","guid":{"rendered":"https:\/\/www.paleopatologia.it\/riesumare-conservare-analizzare-la-risposta-del-paleopatologo\/"},"modified":"2017-10-18T06:43:18","modified_gmt":"2017-10-18T04:43:18","slug":"riesumare-conservare-analizzare-la-risposta-del-paleopatologo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.paleopatologia.it\/riesumare-conservare-analizzare-la-risposta-del-paleopatologo\/","title":{"rendered":"Riesumare, conservare, analizzare: la risposta del paleopatologo."},"content":{"rendered":"
di Gino Fornaciari <\/EM> <\/P> Esiste una disciplina in Italia e nel mondo, chiamata paleopatologia, la quale coinvolge oramai un numero consistente di ricercatori, che si prefigge lo scopo di studiare i fenomeni patologici del passato. Questo tipo di studi, come \u00e8 facile intuire, ha una grande importanza medica \u2013 permette infatti di confrontare le patologie antiche con le attuali e di coglierne sviluppi e mutamenti \u2013 e soprattutto storica, dato che la ricostruzione dell\u2019ambiente patologico antico contribuisce in modo sostanziale alla ricostruzione del quadro storico dell\u2019ecosistema umano. Le malattie infatti non sono isolabili come entit\u00e0 astratte dall\u2019ambiente in cui operano ma sono la conseguenza di mutamenti spesso indotti dall\u2019uomo. Premesso questo, si comprender\u00e0 come l\u2019unica maniera di accedere senza mediazioni a queste importanti informazioni \u00e8 ricavarle dallo studio dei corpi umani antichi. Aggiungiamo a quanto detto che i migliori \u201ccontenitori\u201d di informazioni, veri e propri archivi biologici, come sono anche stati chiamati, sono i corpi mummificati, che conservano oltre allo scheletro i tessuti molli.<\/P> Non \u00e8 naturalmente un caso se molti dei corpi mummificati appartengono a personaggi che godevano nell\u2019antichit\u00e0 di notevole prestigio, ed ecco perch\u00e9 molti dei migliori casi di studio vanno ricercati tra personaggi celebri, mummificati o di cui comunque \u00e8 stata garantita una buona conservazione. Ne sono un esempio lampante proprio i corpi dei santi, conservati per motivi di culto, ma che dal punto di vista paleopatologico hanno la stessa importanza, ovviamente, di chi santo non \u00e8.<\/P> \u201cLa morte livella ogni cosa\u201d e \u201ctutti siamo uguali di fronte alla morte\u201d sono espressioni entrate nell\u2019uso comune ma che non corrispondono necessariamente al destino del corpo, specie se si tratta del corpo di qualche personalit\u00e0 del passato. L\u2019apertura dei sepolcri monumentali ha anche un altro valore aggiunto, ed \u00e8 quello di constatare lo stato di conservazione del defunto, se \u00e8 vero che questo rappresenta un bene biologico e storico da tutelare, e non \u00e8 un caso che spesso simili operazioni vengano svolte proprio in occasione del restauro dei monumenti funebri (vedi Cangrande della Scala riesumato a Verona nel 2004). Nel caso della riesumazione dei Medici, che spesso \u00e8 tirata in ballo nelle polemiche di questi giorni, voglio sottolineare come questa abbia garantito, oltre ad ottimi risultati storico-scientifici, anche il risanamento di una situazione pesantemente compromessa dall\u2019alluvione del 1966. Per fare un esempio, all\u2019interno della cripta di Gian Gastone la violenza dell\u2019acqua aveva provocato lo spostamento e la dispersione delle piccole ossa di almeno otto individui infantili della casa medicea; la riapertura del sepolcro ha permesso di ricomporre gli scheletri dei bambini a cui, sulla base delle indagini antropologiche e molecolari, sar\u00e0 presto attribuita un\u2019identit\u00e0. Questa piccola premessa mi pareva d\u2019obbligo per giustificare l\u2019interesse puramente storico-scientifico e di tutela delle riesumazioni. Altra cosa \u00e8 il clamore mediatico, spesso animato da morbosa curiosit\u00e0, che purtroppo spesso accompagna simili operazioni, e che ricorda, questo s\u00ec, le riesumazioni alla Padre Pio.<\/P> Il prof. Cardini, che \u00e8 recentemente intervenuto criticando la proposta di riesumazione di Galileo, avr\u00e0 colto sicuramente, nelle espressioni stupefatte usate dal vescovo di Manfredonia e da certi cronisti cattolici nel descrivere l\u2019apertura del sarcofago di San Pio da Pietralcina, un\u2019eco di certe inventiones medievali, dove allo stupore per la conservazione del corpo si univa la percezione di dolci paradisiache fragranze: un bell\u2019invito per gli antropologi del mondo contemporaneo ad indagare su questa persistente eredit\u00e0 culturale, ma non \u00e8 certo la ricerca di questo stupore o al contrario una malevola volont\u00e0 profanatrice che spinge i paleopatologi moderni ad aprire i sepolcri degli antenati. Anche a Piergiorgio Odifreddi andrebbe fatto presente che non c\u2019\u00e8 parentela di sorta tra la riapertura della tomba di un santo per motivi di culto, per altro pienamente legittima, e quella motivata da necessit\u00e0 di tutela e di conoscenza. Proprio quella volont\u00e0 di conoscere e di indagare nel grande libro della natura che era propria di Galileo non sembra in contraddizione con la proposta del prof. Galluzzi, e non credo che questo vada ad inficiare o impoverire altre manifestazioni dedicate alla scienza nell\u2019anno galileiano, anzi pu\u00f2 arricchire la nostra conoscenza sull\u2019uomo Galileo e soprattutto sull\u2019ambiente nel quale quest\u2019uomo ha vissuto e operato.<\/P> Se c\u2019\u00e8 il pericolo mediatico di incorrere nell\u2019osservazione giornalistica morbosa sul corpo o le vicende personali di Galileo e di conseguenza dimenticare la grandezza del suo pensiero \u2013 ed \u00e8 questo forse che soprattutto paventa Odifreddi \u2013 lo inviterei a soffermarsi pi\u00f9 sugli aspetti storico-scientifici della questione, a leggere un po\u2019 di riviste che fanno della seria divulgazione ed a riflettere sul fatto che non esistono solo la matematica e la fisica tra i campi che meritano di essere percorsi dall\u2019ingegno umano. Se invece a turbare Odifreddi \u00e8 il presunto pericolo di \u201cprofanare\u201d il corpo dell\u2019illustre scienziato, che andrebbe a suo dire \u201clasciato riposare in pace\u201d, allora viene da pensare che sotto la scorza di ateo convinto lo stesso Odifreddi nasconda un\u2019atavica ritrosia verso il contatto con l\u2019\u201dimpurit\u00e0\u201d del cadavere, un\u2019eredit\u00e0 antropologica che lo accomuna a certe persistenze culturali profonde, presenti anche nel mondo cattolico, ma schermate dalla sacralit\u00e0 attribuita al corpo del defunto.<\/P><\/EM><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Se a turbare Odifreddi \u00e8 il presunto pericolo di \u201cprofanare\u201d il corpo dell\u2019illustre scienziato, allora viene da pensare che sotto la scorza di ateo convinto lo stesso Odifreddi nasconda un\u2019atavica ritrosia verso il contatto con l\u2019\u201dimpurit\u00e0\u201d del cadavere, un\u2019eredit\u00e0 antropologica che lo accomuna a certe persistenze culturali profonde, presenti anche nel mondo cattolico, ma schermate dalla sacralit\u00e0 attribuita al corpo del defunto.<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":83073,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[104],"tags":[118],"class_list":["post-83029","post","type-post","status-publish","format-standard","has-post-thumbnail","hentry","category-paleopatologia","tag-progetto-galileo"],"yoast_head":"\n
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