{"id":83350,"date":"2018-12-04T00:48:03","date_gmt":"2018-12-03T23:48:03","guid":{"rendered":"https:\/\/www.paleopatologia.it\/attivita\/introduzione3\/"},"modified":"2019-12-27T09:28:57","modified_gmt":"2019-12-27T08:28:57","slug":"introduzione-farinelli","status":"publish","type":"attivita","link":"https:\/\/www.paleopatologia.it\/attivita\/introduzione-farinelli\/","title":{"rendered":"Introduzione"},"content":{"rendered":"
le informazioni contenute in queste pagine sono estratte dal sito: www.Farinelli.it<\/a><\/em><\/p>\n Introduzione<\/a><\/strong><\/p>\n Il tentativo di ricostruzione biologica globale, effettuato utilizzando le tecnologie biomediche pi\u00f9 moderne, mirer\u00e0 ad ottenere il maggiore numero possibile di informazioni sull’ambiente, sullo stile di vita e sulle malattie che colpirono questo importante personaggio di Et\u00e0 moderna. Vita di Farinelli <\/strong><\/a><\/p>\n\n
\nL’intervento sul campo (Certosa di Bologna, Arco 121 n.1 del Portico del Chiostro Maggiore a Levante), da effettuarsi con apparecchiature portatili, prevede il rilevamento fotografico e grafico della deposizione, mentre le indagini di laboratorio, da effettuarsi a Pisa, comprenderanno: radiologia e TAC, istologia e, ovviamente, la paleopatologia.
\nQuanto alla ricostruzione fisiognomica, tutto dipende dallo stato di conservazione del cranio, per cui potr\u00e0 essere presa in considerazione in un secondo tempo.
\nDal punto di vista logistico occorrer\u00e0, oltre ai permessi ed agli operai indispensabili per l\u2019apertura, un buon accesso alla tomba per effettuare i primi rilievi in loco.
\nSuccessivamente i resti scheletrici dovranno essere necessariamente trasferiti in laboratorio.
\nA questo scopo ho ottenuto la disponibilit\u00e0 della Prof.ssa Belcastro, del Laboratorio di Bioarcheologia e Osteologia Forense dell\u2019Universit\u00e0 di Bologna, che prender\u00e0 parte anche allo studio antropologico.<\/p>\nCARLO BROSCHI, detto il FARINELLO o FARINELLI (Andria 1705-Bologna 1782)
\npu\u00f2 essere considerato il cantante pi\u00f9 completo di tutti i tempi.
\nEvirato in et\u00e0 prepuberale in modo tale da non incorrere nella muta della voce fu un acclamato in tutta Europa. La voce dei cantori evirati manteneva il colore chiaro e il timbro penetrante della voce bianca, ma acquistava al contempo la potenza e l\u2019agilit\u00e0 tipica della voce adulta. In particolare, la voce di Farinelli aveva una grande estensione (tre ottave, dal do2 al do5), un timbro caratteristico, dolce e potente al tempo stesso, e la straordinaria lunghezza nell\u2019emissione dei suoni non sembra essere stata pi\u00f9 eguagliata da nessun altro cantante.
\nStudi\u00f2 a Napoli con Nicola Antonio Porpora debuttando a 15 anni proprio in un\u2019opera del maestro e due anni dopo inizi\u00f2 una carriera scintillante che lo port\u00f2 ad esibirsi nelle maggiori corti e teatri italiani ed europei. Nel 1734 approd\u00f2 a Londra chiamato da Porpora come personaggio di punta della \u201cOpera for Nobility\u201d contrapposta, in una rivalit\u00e0 che assunse anche toni molto accesi, alla \u201cRoyal Academy\u201d diretta da H\u00e4ndel.
\nNella capitale inglese rimase per tre anni osannato come un dio, fino al suo ritiro dalle scene pubbliche quando, consapevole di chiudere la sua carriera al sommo della gloria, accett\u00f2 l\u2019invito del Re di Spagna e si trasfer\u00ec a Madrid.
\nQui, oltre a cantare per alleviare la depressione di Filippo V, si diede a riorganizzare la vita musicale e i teatri spagnoli. Di questo incessante lavoro fu ricompensato con la croce dell\u2019ordine di Calatrava, la pi\u00f9 alta onorificenza della corona di Spagna.
\nSi intuisce dunque come le abilit\u00e0 tecniche e le notevoli doti interpretative, fossero accompagnate anche da una grande cultura, musicale e non, e da capacit\u00e0 nei rapporti personali; tali caratteristiche lo portarono non solo ad essere un uomo di potere all\u2019interno della corte spagnola nei 22 anni che pass\u00f2 a Madrid, ma gli fecero anche stringere amicizia con i personaggi pi\u00f9 influenti del suo periodo (di grande importanza \u00e8 ad esempio il rapporto fraterno che lo legava a Metastasio la cui testimonia \u00e8 rappresentata da un ricco carteggio).
\nProprio da amici ed artisti fu circondato negli ultimi anni della sua vita, che pass\u00f2 a Bologna (1761-1782): nella magnifica villa fuori Porta Lame, demolita negli anni \u201950, tra pi\u00f9 di 300 dipinti, clavicembali e violini di enorme valore e una vastissima biblioteca, studiosi, musicisti e pittori si raccoglievano per intrattenimenti musicali e conversazioni in presenza di colui che aveva avuto un ruolo centrale nel teatro d\u2019opera del Settecento.<\/p>\n