Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca premia il progetto di PRIN (Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) dal titolo "Tecniche Biomolecolari in Archeo-Antropologia per una Nuova Storia delle Malattie" presentato dalla divisione di Paleopatologia, proposto insieme alla I Università di Roma "La Sapienza" (Prof.i Luciana Rita Angeletti e Laura Ottini) e all’Università di Camerino (Prof. Franco Rollo).

Il progetto ha ottenuto il punteggio di 58/60, dato reso ancor più significativo dal fatto che esso abbia dovuto superare uno spoglio assai arduo, risultando inserito sia nell’area disciplinare delle Scienze mediche che in quella delle Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche.I settori scientifico-disciplinari interessati dal Progetto di Ricerca sono:
MED/02 – Storia della medicina,
BIO/08 – Antropologia e
L-ANT/08 – Archeologia cristiana e medievale.

Abstract
Il progetto è incentrato sulla ricerca paleopatologica sistematica, condotta sui resti mummificati degli ipogei funerari di Età rinascimentale e moderna dell’Italia centro-meridionale. Lo studio paleopatologico comprenderà l’identificazione di tutte le stigmate delle malattie che hanno lasciato un segno sui resti umani, scheletrici o mummificati, o che comunque siano documentate dai dati d’archivio. La ricerca si avvarrà di una serie di approcci specialistici, quali:
– lo studio delle fonti storico-letterarie, archivistiche ed iconografiche;
– l’indagine di diagnostica macroscopica e per immagini, al fine di evidenziare alterazioni morfo-strutturali dei segmenti scheletrici, correlate ad alterazioni congenite e/o acquisite o legate a patologie acquisite e/o a documentata attività motoria o a patologie degenerative di competenza reumatologica.
Le malattie diagnosticate in questo gruppo di individui saranno suddivise in due classi differenti. La prima comprenderà le "malattie reali", definite come condizioni patologiche di rilievo (neoplasie, tuberculosi e altre malattie infettive maggiori che possono avere lasciato testimonianza sui resti); la seconda comprenderà le "patologie minori", con caratteristiche meno gravi, ma pur sempre condizionanti la vita dei soggetti affetti (patologie osteoarticolari, malattie carenziali). Pertanto anche l’influenza degli stili di vita e delle condizioni ambientali sarà oggetto di studio approfondito.
Gli obiettivi sono molto articolati:
– ricostruzione degli stili di vita, con particolare riferimento alle abitudini alimentari, attività fisico-motoria e attività della vita quotidiana;
– interpretazione retrospettiva delle fonti storiche alla luce delle evidenze dei reperti paleopatologici;
– rilettura della nosografia dei secoli passati alla luce degli attuali riscontri paleopatologici;
– ricerca del possibile rapporto tra le patologie, documentate e/o presunte, quali causa di morte, e riscontri paleopatologici;
– ipotesi di identificazione dei soggetti, attraverso la correlazione tra i dati d’archivio e quanto desumibile dal riscontro paleopatologico.
Con questo progetto di ricerca ci si prefigge di eseguire anche uno screening molecolare dei resti scheletrici o mummificati.
La ricerca molecolare si articolerà nei seguenti punti: 1) verifica dello stato di conservazione del DNA; 2) analisi molecolare delle malattie infettive; 3) analisi molecolare delle malattie neoplastiche.
L’analisi del DNA antico (aDNA) potrà avere finalità diverse: 1) confermare le diagnosi paleopatologiche formulate attraverso l’esame macro- e microscopico dei resti; 2) risolvere casi controversi; 3) mettere in evidenza patologie infettive in assenza di riscontri anatomici o istologici.
Lo studio molecolare sarà condotto al fine di ottenere dati paleo-genetici sul Treponema pallidum ed il Mycobacterium tuberculosis, utili per la definizione dell’origine delle patologie da essi causate e per ottenere dati circa l’antichità, l’evoluzione e la variabilità genetica dei ceppi.
Quanto alle neoplasie maligne, che rappresentano una causa importante di morbilità e mortalità nelle popolazioni attuali, le diagnosi morfologiche macroscopiche e microscopiche costituiranno la base degli studi di paleopatologia molecolare effettuati sulle neoplasie benigne e maligne mummificate.
Lo studio molecolare sui resti antichi sarà infine rivolto a fornire informazioni su eventuali relazioni genetiche fra individui, indagabili nella linea materna, attraverso lo studio della regione di controllo del DNA mitocondriale.
Il progetto prevede inoltre uno studio su più livelli, a partire dall’archeologia funeraria, all’esame antropologico, paleopatologico e radiologico dei corpi.
Le indagini di laboratorio comprenderanno: antropologia, paleonutrizione (mediante spettroscopia di massa), parassitologia, anatomia patologica, istologia, istochimica, immunoistochimica, microscopia elettronica, tossicologia, biologia molecolare (studio del DNA antico residuo) ed identificazione e tipizzazione di agenti patogeni antichi.
In conclusione, per lo studio di questo importante materiale saranno utilizzate le tecnologie biomediche più moderne ed attuali.

Obiettivi
In sintesi, il Progetto si propone di:
– definire, attraverso indagini paleopatologiche multidisciplinari, la natura delle malattie che colpirono gli individui cui sono riferibili le più importanti serie di mummie dell’Italia centro-meridionale;
– ottenere informazioni dirette e verificabili circa la presenza nelle mummie stesse di agenti patogeni responsabili di importanti patologie infettive;
– definire a livello molecolare le caratteristiche degli eventuali agenti patogeni evidenziabili sulle mummie;
– determinare mutazioni geniche associate a tumori antichi (reperti mummificati e campioni istopatologici) ed indagare eventuali relazioni tra tipo di mutazione e fattori di rischio ambientale di cancro;
– ottenere informazioni su eventuali relazioni genetiche fra individui mummificati riferibili a famiglie storicamente note;
– stabilire relazioni tra condizioni di vita, malattie e terapie nei contesti storici ed ambientali cui sono riferibili le mummie in studio;
-integrare i dati biomedici con i dati storici e biografici per ricostruire la storia delle malattie del passato.
L’obiettivo è quello di ricostruire la storia di specifiche patologie, attraverso lo studio diacronico di trattati di medicina, terapia e chirurgia di evo moderno, e di stabilire una relazione tra condizioni di vita, malattie e terapie, specifiche dei contesti sociali in cui vissero i personaggi storici e gli individui sconosciuti cui sono riferibili le mummie finora rinvenute.
In conclusione, l’obiettivo finale è quello di diagnosticare le malattie dei singoli individui, per definirne poi la patocenosi di appartenenza, cioè l’insieme delle malattie di una determinata popolazione in un dato ambiente e in una data epoca (Grmek).

Di seguito presentiamo la valutazione d’eccellenza espressa dalla Commissione Ministeriale:
“Il progetto è altamente innovativo ed originale e, attraverso la ben impostata metodologia di studio, potrà dare un alto contributo alla Medicina, all’Antropologia e alla Paleo -Archeologia. Il Responsabile del progetto insieme ai Responsabili delle Unità Operative hanno mostrato un buon grado di conoscenza dello stato dell’arte e della ricerca relativamente ai loro campi d’interesse. In particolare il pregresso scientifico e la lunga esperienza del Responsabile del progetto nel campo dell’Archeo-Antropologia è indiscutibile così come sono molto interessanti i contributi apportati nelle tecniche biomolecolari in questo settore. A tal proposito le due Unità Operative di Paleo-Biologia Molecolare che collaborano al progetto presentano una documentata esperienza in questo campo, così come la Responsabile dell’Unità di Storia della Medicina. Il progetto, è ben impostato sia nei tempi che negli interventi delle differenti discipline, tanto da fornire assicurazioni circa il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ciò pone il progetto ad una puntuale verifica dei risultati dell’attività svolta.”

 

Materiale scaricabile collegato all’articolo:
PDF del Progetto Scheda di Valutazione Ministeriale