Un nuovo progetto archeologico della Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa sta indagando, dal giugno 2024, la Pieve di San Cassiano a Gallicano in Garfagnana (LU).
Lo scavo, condotto in accordo con la SABAP di Lucca e Massa Carrara (funzionaria responsabile dott.ssa Marta Colombo), offrirà nuovi dati per ricostruire non solo la storia del sito, verificando per esempio se la chiesa medievale venne impiantata su un precedente insediamento d’età romana o tardo-antica, ma consentirà anche di caratterizzare la popolazione della Garfagnana attraverso lo studio dei resti scheletrici sicuramente presenti nel cimitero annesso alla pieve, che dovrebbero coprire un ampio ventaglio di secoli.
Il progetto vede il coinvolgimento di studenti in archeologia dell’ateneo pisano. Il progetto si avvale del sostegno del Comune di Gallicano, della sezione gallicanese dell’Istituto Storico Lucchese, e di numerosi privati cittadini.
Tra i principali obiettivi della ricerca ricostruire l’evoluzione dell’insediamento religioso, valutarne il potenziale bioarcheologico, indagare la possibile presenza di preesistenze tardo-antiche.
Il gruppo di ricerca porterà parallelamente avanti lo sviluppo di un programma di archeologia pubblica attraverso il coinvolgimento dei cittadini gallicanesi e, più in generale, degli abitanti della Garfagnana e dell’intera provincia.
L’antica pieve di San Cassiano di Gallicano, documentata esplicitamente nelle fonti scritte a partire dal 997, costituisce uno dei giacimenti archeologici più importanti per l’archeologia medievale dell’alta Valle del Serchio. L’edificio venne abbandonato in età basso medievale (XIV secolo) e fu oggetto di massicce spoliazioni nel 1486, quando Domenico Bertini ottenne da papa Innocenzo VIII l’autorizzazione a reimpiegare i materiali della vecchia pieve per ricostruire la rocca di Gallicano e si impegnò a edificare, all’interno del paese, una chiesa dedicata a San Giovanni Battista che ereditasse il ruolo dell’antichissima pieve.